psicologo psicoterapeuta bergamoLa psicologia transculturale, che rappresenta il mio principale riferimento teorico, si configura come uno strumento adeguato per cogliere la complessità insita nei recenti cambiamenti sociali e nel loro riflesso sull’individuo. I fenomeni interculturali, connessi alla rapida evoluzione dei mezzi di comunicazione, trasformano il mondo in un “villaggio globale”, dove culture diverse convivono sullo stesso territorio, fisico o virtuale, mantenendo intatte alcune parti di sé oppure modificandosi attraverso la comunicazione interattiva e la condivisione di sistemi di valore.

Il concetto di cultura cui si fa riferimento è ampio e articolato, non si limita solo alla provenienza etnica o territoriale, ma si estende a tutti i gruppi sociali e ai singoli che ne sono portatori, si può parlare quindi di culture di genere (maschile, femminile, eterosessuale o omosessuale), culture proprie di una fascia di età (adolescenza, maturità), culture lavorative (proprie di ogni organizzazione e professione), ecc…

Lo studio di culture differenti da quella occidentale ha messo in luce come concetti di diagnosi, malattia, cura e guarigione, assumano sfumature di significato diverse a seconda dell’universo simbolico entro cui vengono elaborate. Gli approfondimenti e la ricerca inerenti tali sistemi di rappresentazione hanno aperto nuovi orizzonti nella cura dei disturbi mentali, arricchendo e diversificando concezioni occidentali a volte desuete e eccessivamente ancorate al modello medico, avvalendosi del contributo dell’antropologia.

L’approccio teorico della scuola transculturale, sviluppato in Italia dalla dottoressa Terranova e dai suoi collaboratori, in linea con le teorizzazioni dello psicologo africano Ibrahim Sow, aiuta a farsi strada dentro la varietà culturale di cui spesso ogni individuo è portatore, attraverso l’utilizzo di strumenti utili a fornire alcune linee guida per l’intervento psicologico.

Secondo questi principi ogni universo psicologico individuale viene letto entro tre dimensioni principali: la sua appartenenza ad un ordine ancestrale tradizionale, le sue relazioni famigliari e il rapporto con la società. Quindi queste tre dimensioni sono riscontrabili in tutte le persone, indipendentemente dalla loro provenienza e i vari disturbi portati in sede psicoterapeutica afferiscono alle connessioni (e ad eventuali interruzioni) tra l’individuo e ciascuna delle tre aree.

L’approccio descritto è in linea con i principi del modello biopsicosociale, adottato nella maggior parte dei paesi occidentali e motore teorico del nuovo strumento di classificazione ICF, secondo cui lo stato di salute di una persona viene letto in relazione alle sue dimensioni biologiche (il corpo, i geni), psicologiche (psiche, identità e personalità) e sociali (appartenenze famigliari, etniche e culturali).

Ogni volta che, come psicoterapeuta, inizio un viaggio con una persona ho in mente queste premesse, ma se vuoi saperne di più su come sono arrivato a questo puoi leggere il mio curriculum e alcune annotazioni sugli strumenti che utilizzo.

Giulio Ciccia | P. iva 03640870162 | Isc. Ordine Psicologi della Lombardia n° 03/12420

PRIVACY POLICY - COOKIE POLICY - IMPRESSUM